Come già anticipato da Mariangela,
l’ideatrice di questo blog, si è pensato di reinventare questo spazio come momento
di incontro tra coloro che operano all’Istituto penale per minorenni, di
conoscenza di questa realtà da parte dei lettori, come momento di riflessione,
di proposta o semplicemente di condivisione di pensieri ed esperienze.
Avrei voluto dare avvio a questa
mia partecipazione al blog riportando un episodio divertente, piacevole, che
potesse strappare un sorriso ai lettori.. e invece farò il mio ingresso da polemica
“qualunquista” (questa parola non è mai stata così gettonata!)… e, perdonatemi,
ma sentendo le notizie di questi ultimi giorni è difficile trattenersi!
Questi infatti sono i giorni
della spending review, della forbice
impietosa che continua ad accanirsi su quelli che la nostra Costituzione “aveva”
qualificato come «diritti
fondamentali», espressione il cui significato è
ripetutamente eroso dai provvedimenti legislativi che si susseguono da un
ventennio a questa parte e che oggi, dopo le tante conquiste di civiltà,
rischia l’estinzione.
Sto parlando del diritto alla salute, al
lavoro, all’istruzione; ma anche del diritto ad essere sottoposti, in caso di
condanna, ad una pena che tenda alla rieducazione, diritto questo consacrato
nell’art. 27, comma 3 Cost. Si deve infatti tristemente osservare come, ancora una
volta, l’amministrazione penitenziaria sia stata individuata tra i settori in
cui “si può ancora tagliare”, ignorando del tutto che la funzione rieducativa
della pena è DA SEMPRE pregiudicata dalla carenza delle risorse umane ed
economiche.
Dobbiamo dunque rinunciare a sperare in un
miglioramento del sistema penitenziario, a questa esigenza che si fa ancora più
impellente in ambito minorile? Credo che non si debba rinunciare a sperare,
seppur la speranza degli addetti ai lavori sia posta continuamente a dura prova
- e per dirne una - ad es. dal programmato acquisto di 90 cacciabombardieri per non so quante DECINE di MILIONI DI EURO a
fronte del taglio all’amministrazione penitenziaria che recupera invece risorse
minime ma che, per contro, produce effetti pesantissimi sul personale e sui
ristretti.
Probabilmente la tanto attesa riforma del
sistema penitenziario sarà confinata in un cassetto del quale si perderà
nuovamente la chiave; nell’attesa però qualcosa può essere fatto, ossia far
conoscere la realtà dell'IPM, le attività e le abilità che questi ragazzi
sviluppano e che sono spesso sorprendenti, una realtà che richiederebbe maggior
comprensione e maggior partecipazione da parte della comunità esterna.
La mia speranza è che questo blog possa
crescere e contribuire, anche se in piccola parte, al raggiungimento di questo –
per me altissimo – obiettivo.