domenica 27 febbraio 2011

LA BELLEZZA NONOSTANTE

"Amo le persone che fanno bene il proprio
lavoro: qualunque esso sia, a qualunque
cosa conduca, a prescindere dalla quantità
di gente che godrà del loro impegno, della
loro passione.
Amo il lavoratore coscienzioso perchè mi-
gliora la vita di tutti: la sua, la mia.
COSI' INIZIA QUESTO PICCOLO BREVE LIBRO CHE RACCONTA L'ESPERIENZA DI DUE INSEGNANTI ALL'INTERNO DEL CARCERE MINORILE.
Fabio Geda (IL SUO LIBRO PIU' FAMOSO: Nel mare ci sono i coccodrilli) per anni si è occupato di disagio giovanile.
DA UNA SUA VISITA AL FERRANTE APORTI E' NATO QUESTO LIBRO, SCRITTO COME UNA SCENEGGIATURA TEATRALE.
ATTRAVERSO UN MONOLOGO, IL RACCONTO DI UNA VITA CHE SI INTRECCIA ALL'ESPERIENZA QUASI TRENTENNALE DI INSEGNAMENTO AI GIOVANI DETENUTI.
E' UN LIBRO CHE CONSIGLIO PERCHE' DA VOCE AD UNA DELLE PREZIOSE , MA SCONOSCIUTE ATTIVITA' ALL'INTERNO DEL CARCERE MINORILE.
CHI NON CONOSCE IL CARCERE PUO' IMPARARE QUALCOSA E A CHI CI LAVORA COME ME , PUO' STRAPPARE QUALCHE SORRISO E QUALCHE MOMENTO DI COMMOZIONE.
IL LIBRO E' INTEGRATO DA UN AUDIODOCUMENTARIO DI Matteo Bellizzi CHE SI PUO' SCARICARE FACILMENTE.

domenica 6 febbraio 2011

CUCINA ZINGARA: LA GIBANICA

Si pronuncia GHIBANIZZA, se cercate in rete trovate le ricette di un dolce, una specie di strudel di sfoglia o pasta fillo, ripieno di mele ricotta e altri ingredienti che variano secondo le zone geografiche.
E' un dolce tipico triestino, ma si cucina anche in Slovenia, in Austria e in altri paesi da quelle parti.
La GIBANICA che ci hanno insegnato le ragazze zingare è invece una focaccia salata, questa che vedete nella foto è il risultato finale.
Si impastano acqua farina e sale con una dose minima di lievito di birra. Per intenderci deve avere la consistenza di una pasta per pizza. Si lascia riposare per circa mezz'ora in un posto caldo e umido, coperta da un panno.
Poi si stendono due sfoglie molto sottili, nella foto seguente la sfoglia viene adagiata su una tovaglia, per poterla arrotolare meglio.

Si farcisce la sfoglia con un impasto di formaggio feta, ricotta e yogurt bianco
Qui sotto un'altra sfoglia a cui è stata aggiunta carne tritata (manzo, maiale o tutte e due) rosolata precedentemente in padella con cipolla, aglio e peperoncino.
Per il ripieno ci sono versioni diverse, con spinaci, patate, o altre verdure.
Si arrotola una sfoglia a cilindro, aiutandosi con la tovaglia.

Si posa il cilindro nella parte centrale della teglia, dandogli una forma a spirale.

Si aggiunge la seconda sfoglia intorno alla prima.
Si cuoce in forno a 180° per circa 45 minuti, o fino a quando la superficie è dorata. Si mangia calda, ma è passabile anche fredda.
Questa focaccia ha un gusto particolare che mi ricorda alcuni piatti arabi. Ho assaggiato questa GIBANICA che vedete nelle foto e per i miei gusti c'era troppo aglio ed era troppo piccante, come sono spesso i piatti della cucina zingara.
Se volete provarci, come ho fatto io a casa, regolatevi secondo il vostro gusto.